Albergatore iscritto al corso per family hotel: <<Scusi, ho un albergo wellness. Terme, trattamenti, musica newage e olii essenziali. Una cosa sensoriale in cui silenzio e pace sono le parole d’ordine.>>
In attesa della domanda mi chiedo perché questo signore si sia iscritto ad una tappa della Family Hotel Academy…
Lui: << Secondo lei posso essere anche family?>>
Nell’elaborare in 2 secondi e mezzo una risposta equilibrata ma onesta, razionale ma non troppo cruda, nella mia mente si delineava la scena “sensoriale” in stile family hotel: urla, pianti, risate, corse, capricci, baci e abbracci. Ma anche odore di brodo vegetale e di pannolino da cambiare, divanetti della hall mai in ordine, un peluche dimenticato sulla sedia del bar, il bagnino che ripete ancora una volta, sempre gentile e scherzoso, che non è il caso di tuffarsi di testa in piscina.
Viaggiando su e giù per lo stivale fra un albergo e l’altro, seminario dopo seminario e corso dopo corso, ho notato che gli albergatori sempre più spesso si pongono (e mi pongono) domande relative alla convivenza fra target diversi in hotel.
In particolare il dubbio amletico riguarda la possibilità o meno di far coesistere in modo più o meno pacifico il target family con quello business e/o wellness. Sempre più spesso poi mi sento porre domande sul pet.
Riporto qui di seguito le domande più frequenti:
Il turismo termale / wellness va d’accordo col family?
Prima di rispondere vediamo qualche esempio.
Sull’Appennino Tosco Romagnolo va forte il turismo termale / wellness. Un hotel in particolare ha una bella vasca all’aperto in cui si sta benissimo di sera in inverno, magari quando c’è un po’ d neve. La struttura ha una vocazione fortemente wellness, però riceve molte richieste dalle famiglie, quindi ha una sezione del sito (in realtà una pagina) dedicata ai servizi per bambini.
Hanno anche delle family room, peraltro ben recensite.
Però non tutto fila liscio come l’olio. I bambini si sa, nell’acqua impazziscono di gioia. Tenerli fermi e in silenzio è un’utopia, quindi la lamentela dell’utente in cerca di relax, pace e magari anche intimità è sempre dietro l’angolo.
Per tamponare parzialmente senza porre divieti, sul sito è scritto chiaramente che c’è una fascia oraria in cui non è consigliato l’ingresso dei bambini.
Qui sopra vedi una porzione delle bellissime Terme di Merano. La foto deve essere stata scattata tipo di lunedì mattina perché ci sono stata 2 volte, sempre nel weekend ma in momenti diversi dell’anno ed in entrambe le occasioni ho fatto 2 ore di fila, non ho mai avuto il lettino su cui appoggiare le mie cose e in vasca dovevo sempre stare attenta a non urtare qualcuno.
Però mi sono divertita lo stesso. Rilassata no perché, come la metà dei presenti, avevo un pargolo allacciato al collo.
Non per tutti però l’esperienza è positiva, leggi questa recensione qui sotto, ne vale la pena 😉
Mi fa ridere alle parole gente urlante, bambini che nuotano ovunque (uno di loro era con boccaglio e maschera, giuro) ma il concetto è esattamente questo.
Formidabile per me che viaggio con i bambini, terrificante per chi cerca relax in coppia o da solo.
Non tutti gestiscono così il dissidio però. Una nota struttura wellness di lusso in una zona incantata dell’Umbria, qualche anno viveva l’imbarazzo di una brand reputation ottima ma puntinata di qualche ombra scura riguardante qualche schizzo in vasca oppure qualche pianto in sala. Ho mangiato da loro e posso assicurare che i tavoli sono distanti 5 metri l’uno dall’altro e a tavola si sussurra perché regna il silenzio, quindi immagina che nota stonata possa essere la mamma che urla al figlio di sedersi a tavola invece di correre in giro.
Hanno risolto decidendo di diventare Adults Only, con forza e decisione, comunicando la scelta in modo chiaro che più chiaro non si può. Quella sopra è la home del sito, e qui sotto il booking engine:
Come vedi i bambini non sono contemplati, è stato eliminato il relativo campo, mentre è possibile prenotare fino a 3 adulti per camera (può essere anche una coppia con figlio di 15 anni, ma la vedo dura che un adolescente abbia voglia di andare in un posto del genere con i genitori…quindi il gioco è fatto.
Problema di target risolto, brand reputation senza più ombre. Tutto a meraviglia.
Sempre parlando di terme, anche Riccione ha il suo impianto, Riccione Terme. Diversi anni fa è nato suo figlio, Perle D’Acqua. Si tratta di un parco termale per famiglie, in cui i piccoli hanno accesso ovunque.
Il Quellenhof di Merano ha spazi talmente enormi da potersi permettere un’intera area dedicata ai soli adulti, separata da quella generale in cui genitori e figli convivono allegramente. In questo modo tutti contenti.
Per tirare le fila, il target family può convivere col wellness?
Dipende.
Se hai gli spazi tipo Terme di Riccione o Quellenhof si, perfettamente. Però se il tuo è un albergo “normale”, bisogna fare una scelta tipo definire delle fasce orarie, oppure essere mooolto chiari nel comunicare che i due target condivideranno gli spazi fra urla e schizzi. La comunicazione avverrà grazie ad un sapiente storytelling fatto di foto pertinenti e parole oneste, selezionate a dovere.
Chi cerca silenzio e pace sceglierà un altro hotel, magari Adults Only, a ciascuno l’ospite giusto.
Il target business può convivere col family?
Verrebbe da dire NO. In realtà SI. Però si è family in modo piuttosto soft.
Best Western, catena notoriamente di impronta business, ha di recente introdotto il pacchetto Kids a cui hanno aderito 33 Best Western italiani.
Si tratta di fornire all’ospite servizi family piuttosto basici su prenotazione. In parte saranno gratuiti, in parte a pagamento, a discrezione dell’hotel. Gli alberghi della catena sono anche liberi di intensificare l’anima family della struttura a loro piacimento.
Come convive l’uomo (o la donna) sempre con la valigia in mano, che in albergo cerca un letto confortevole, una doccia grande, una buona colazione e tanto silenzio con la famiglia stile @thepozzolisfamily (se non li conosci vuol dire che non fai parte del 275 mila follower che hanno su Instagram)?
Facile: non convivono. Il business hotel è tale dal lunedì al venerdì mattina. Nel weekend si trasforma magicamente in un family hotel (versione soft però).
Fanno eccezione gli alberghi in prossimità degli aeroporti, stazioni ferroviarie, città d’arte. Lì la convivenza è fatta di equilibri precari, ma d’altronde la permanenza media si aggira intorno all’1,3 notti.
Il target bike può convivere col family?
Le scuole aprono nella prima metà di settembre e chiudono entro la prima metà di giugno, giorno più giorno meno, a discrezione delle regioni.
Guarda caso quelle che vivono di turismo tendono ad allungare il periodo vacanziero. Ad esempio in Romagna siamo piuttosto illuminati, ma mai abbastanza, e siamo sempre fra le regioni che chiudono prima e aprono dopo.
Per i nostri family hotel sarebbe bellissimo se anche le regioni da cui provengono gli ospiti decidessero di allungare le vacanze, perché l’apertura dei cancelli scolastici segna la fine di ogni possibilità di movimento della famiglia, che entra in modalità inverno anche se i bambini sotto il grembiule hanno calzoncini e canottiera e fioriscono le zucchine.
Guarda caso i ciclisti, specialmente quelli provenienti dal nord Europa o dal Canada non amano il nostro caldone umido, quindi si guardano bene dal venire nei mesi centrali dell’estate.
E così il gioco è fatto. Da marzo a maggio abbiamo la bike room, che a giugno diventa miniclub interno, per poi tornare bike room a settembre.
I 2 target non si incontrano, se non in casi sporadici, quindi vanno d’accordissimo 😉
E come la mettiamo col pet friendly?
Altra domanda sempre più frequente: sono un family hotel, la cosa può combaciare con il pet friendly? In particolare come si concilia l’esigenza di igiene delle mamme (specialmente quelle coi i bambini molto piccoli, che assaggiano tutto), con i peli sui divanetti nella hall?
Qui la risposta si fa più difficile perché è molto soggettiva, in quanto i due target potrebbero coesistere se le famiglie ospiti fossero amanti dei pet.
Solo che siamo tutti diversi. C’è chi li ama, chi li tollera, chi li evita.
A questo punto dipende da te, albergatore. Sei li ami (gli ospiti a 4 zampe) allora accoglili e decidi quanto vuoi essere pet friendly, visto che ci sono diversi livelli di servizio, come specificato ad esempio nel sito mypethotel.it.
Se invece pensi che sia rischioso non accettarli perché temi di erodere una fetta sempre più consistente di fatturato, però se potessi li eviteresti come la peste, ti dico segui il tuo istinto e specifica nella tua comunicazione che gli animali non sono ammessi.
Farai felici gli ospiti che non hanno cani pertanto non vogliono vederli in sala, né rischiare che il bimbo cada su un ricordino lasciato sul vialetto d’ingresso.
Caro family hotel, per evitare collisioni l’ideale sarebbe specializzarsi come il Cavallino Bianco o L’Albergo dell’Orso BO ma sappiamo che si tratta di scelte radicali non facili, che spesso arrivano dopo anni e anni di tentativi diversi, oppure semplicemente in certi casi può non valerne la pena.
Chiediti che tipo (o tipi) di ospiti di piace avere in casa e poi centra su di loro prodotto, servizio e comunicazione. Andrà tutto bene 😉
Se hai letto fin qui ti ringrazio per la tua inspiegabile pazienza e ti dico che mi farebbe molto piacere se tu volessi condividere e commentare 😉
Se ti interessa approfondire, fammelo sapere con un commento 😉
Molto interessante ,come sempre i vostri articoli .C’è una effettiva difficoltà a coniugare i”Family Hotel “ con anche la normale esigenza di Single o Coppie di avere maggiore tranquillità e credo che i vostri suggerimenti per i basic Family siano interessanti e dovreste continuare nei suggerimenti che permettano di coniugare le diverse tipologie di clientela senza dover scegliere solo Family o solo Adult
Grazie Loredana, in effetti gli albergatori che chiedono risposte al dubbio relativo ai pro e ai contro delle convivenze fra target diversi in hotel sono sempre di più. Laddove ci si può permettere di diventare altamente specializzati (ci vogliono le condizioni giuste e tanto coraggio) la questione si semplifica ed il successo è assicurato, ma la maggior parte degli hotel deve in qualche modo fare i conti con diverse esigenze di ospiti ancor più profondamente diversi fra loro. A presto con nuovi spunti su questo argomento 😉